Nel maggio 2025 vi avevamo parlato di Matthew David Hughes, l’uomo che si era introdotto per la seconda volta nella casa di Eminem, a Detroit. Allora, era stato dichiarato colpevole di violazione di domicilio di primo grado e stalking aggravato, in un caso che aveva sollevato non poche preoccupazioni sulla sicurezza delle celebrità e sul comportamento ossessivo dei fan.
Ora, sono arrivate novità decisive.
Hughes è stato ufficialmente condannato a una pena compresa tra 15 e 30 anni di carcere, con il divieto assoluto di avvicinarsi a Eminem o alla sua abitazione per una distanza inferiore ai 500 piedi, circa 150 metri.
Il fatto al centro della condanna risale al 26 agosto 2024, quando Hughes riuscì a introdursi nuovamente nella casa del rapper, situata all’interno di una comunità recintata di Clinton Township. Per questo secondo episodio, è stato accusato di violazione di domicilio di primo grado (punibile fino a 20 anni di reclusione) e stalking aggravato (fino a 5 anni di carcere).
Lo scorso mese, dopo un processo durato due giorni, la giuria ha impiegato appena 90 minuti per emettere un verdetto di colpevolezza su entrambi i capi d’accusa. Il giudice ha poi aggiunto una pena separata, da 3 anni e 6 mesi a 7 anni, relativa all’accusa di stalking, da scontare consecutivamente rispetto alla condanna principale. Questo porta la pena minima complessiva a 18 anni di carcere effettivo.
“Che si tratti di una celebrità o di una persona qualunque, nessuno dovrebbe mai sentirsi in pericolo nella propria casa,” ha dichiarato Peter Lucido, procuratore della Contea di Macomb. “Questa condanna invia un messaggio chiaro: stalking e violazione di domicilio sono reati gravissimi, che perseguiremo con il massimo rigore. Tutti hanno diritto alla propria sicurezza, alla privacy e alla tranquillità.”
Con la sentenza definitiva pronunciata questa settimana, si chiude uno dei capitoli più inquietanti legati alla vita privata di Eminem. Una vicenda che va ben oltre il confine del fanatismo e che sottolinea, ancora una volta, quanto sia cruciale proteggere il diritto alla sicurezza, indipendentemente dalla fama.