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Eminem, Boyce Watkins parla dei benefici derivanti dal colore della sua pelle

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Nonostante gli anni abbiano assopito le confutazioni di questo perpetuo argomento, giungono nuove voci a fomentare la discussione del colore della pelle di Eminem e la proiezione che essa ha avuto nella sua vita da artista.

Questa volta a parlarne è Boyce Watkins, un noto autore, economista, analista politico e attivista sociale, nonché studioso accademico presso l'Università di Syracuse, famoso nell'ambito Hip-Hop per le sue analisi e critiche a vari artisti, tra i quali Lil Wayne e Tyler the Creator.

Attraverso un'intervista rilasciata a VladTV, Boyce ha avuto modo di spiegare il suo punto di vista riguardo l'influenza del colore della pelle sulla carriera del rapper di Detroit.

Alla domanda “Pensi che Eminem sia il Re dell'Hip-Hop?”, Boyce ha risposto in questo modo (dopo una grassa risata):

“No…Penso che Eminem sia… Sai cosa? Lui mi piace. La prima volta che l'ho ascoltato ho pensato fosse un grande artista.

Eminem è un vero poeta, come avete avuto modo di vedere. E' grandioso anche perché mostra rispetto per quelli che gli sono preceduti. Quindi, non è Iggy Azalea o chiunque altro. E' un ragazzo di cui penso nel profondo del cuore che non sia un “wigger” [termine utilizzato per descrivere una persona caucasica, ovvero di carnagione chiara, che cerca di emulare i comportamenti e i modi di fare delle persone di colore associate all'Hip-Hop, ndr], ma non è un ragazzo bianco. Lui è solo quel che è.”

Si è poi soffermato sulla questione del colore della pelle, mostrando un punto di vista critico, diversamente da quelli beceri che hanno accompagnato Eminem durante tutta la sua carriera:

“Credo che Eminem sia un prodotto del “white privilege” [privilegi o favoritismi rivolti alle persone di colore, ndr], per due ragioni:

– La prima è che è riuscito ad ottenere l'effetto Elvis. Sei un rapper bianco. Sei bravo come una persona di colore. Le persone ti ameranno di più perché sei bianco;

– L'altra cosa riguardo Eminem che io penso sia un artefatto del “white privilege”, è che Eminem ha qualcosa che un sacco di artisti di colore non hanno: riesce ad essere un puro e vero artista. Se ascolti la sua musica, egli rappa riguardo tutto ciò che c'è nella sua anima e nel suo spirito. Non c'è nessuna sorta di programmatico, prevedibile o ripetitivo che verrà da lui.”

Infine, alla domanda “Eminem ha venduto 115 milioni di dischi. Jay-Z ha venduto 100 milioni di dischi, ma questo paragone rende Eminem il Re dell'Hip-Hop. Sei d'accordo con questo?”, Boyce ha risposto:

“No, perché le vendite degli album non hanno mai definito chi sia il miglior artista. Ci sono artisti straordinari che potrebbero vendere una sola copia e tutto continuerebbero a considerarli come i migliori.

[…]

E' come accade ad Hollywood, dove non si giudica il miglior film dai biglietti venduti. Sebbene le cose possano essere connesse tra di loro. Alcune volte dei film davvero belli hanno venduto tantissimo, ma alcune volte anche film brutti riescono a vendere molto. Quindi, penso che se vedi [la questione sotto al punto di vista] di chi sia il Re dell'Hip-Hop impresario, allora puoi affermare che forse lui lo è.

Per ascoltare l'intervista integrale, vi lasciamo il video realizzato da VladTV qui sotto:

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