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Cashis parla di Eminem: Thug Boy, la loro amicizia e il suo rapporto con la Shady Records

Cashis parla di Eminem: Thug Boy

Cashis in un' intervista con il website HipHopDX ha parlato dei suoi nuovi progetti ma anche di Eminem, della sua produzione “Thug Boy” e del tempo passato alla Shady Records.

Su “Thug Boy”…

“E' un vecchio lavoro che doveva essere sul mio ultimo progetto […] Era una di quelle canzoni dove le rime e tutto il resto erano davvero fighe e potenti ed era un classico. […] Non è proprio vecchissima, ma è davvero potente. E' vecchia di un paio d'anni, è figa, mi piace. Mi piace quella canzone.

[…] L'ho creata tramite il metodo del freestyle quand'ero a Detroit. Non mi ricordo la data. Sarebbe dovuta essere sul mio ultimo album. Il doppio CD di cui parlavo quando ero ancora sotto contratto con la Shady.

Non ho [aggiunto] niente alla canzone. Avevo il mixaggio già pronto e tutto il resto”.

Cashis continua poi a parlare della sua partecipazione alla traccia “You Don't Know”

“Quella roba è forte. Sono super felice, cazzo, di aver avuto l'opportunità e adesso quando mi guardo indietro capisco che avrebbe potuto esserci chiunque. Poteva esserci Stat Quo, poteva esserci Bobby Creekwater. Poteva esserci chiunque, ma hanno scelto me. Non capivo allora la grandezza di tutto ciò perchè era tutto un boom, boom, boom. Ogni cosa accadde così velocemente. Ancora la canto durante le mie performance. La gente la richiede. Il fatto che quella canzone sia riuscita a resistere sulle proprie gambe, e che abbia camminato durante tutto questo tempo, mi ha reso per sempre parte della storia della Shady Records e della sua eredità”.

E' la volta di Eminem, del quale dice:

“Penso che abbia imparato da me a non fregarsene un cazzo. E può sembrare assurdo perchè tu pensi che ad Em non freghi un cazzo. Ma ad Em, a lui frega. Pensereste che la gente incoraggi gli altri ad essere liberi e a fare la loro cosa. Questo è ciò che ho fatto. Penso sia stato il periodo in cui aveva perso Proof. E sai, il mio spirito e quello di Proof sono molto simili. A me non frega un cazzo. Faccio quello che voglio. Non ho paura di niente. Sono un figo ma sono anche un pagliaccio. Faccio il cretino. La gente non sa che mi piace fare battute tutto il giorno. Anche ad Em piace fare battute tutto il giorno. […] Per me è stato importante parlare con qualcuno che aveva molti più soldi di me e che poteva spiegarmi tutto quello che mi stava succedendo – molte cose che non riuscivo a capire o interpretare. Ero in uno stallo con le droghe e al top della mia vita […] Mi ha insegnato a non fregarmene un cazzo e a credere nel mio istinto, a essere me stesso. Io ero per lui un' ancora di sicurezza”.

Sulla sua relazione con Eminem e Paul Rosenberg:

“Va tutto bene, è comunque per sempre, saremo amici fino alla fine. Posso chiamarli quando voglio. Posso chiamarlo [Em ndr] quando voglio, ma non voglio disturbarlo. Perchè dovrei chiamarlo? Quando vado a New York o a Detroit, allora va bene. E' diverso. Ma non abuso del privilegio che ho”.

Sul documentario di Not Afraid: The Shady Records Story [del quale potete guardare il video tradotto sul nostro blog] sul quale Cashis non compare dice invece:

“Non lo so. Devi chiederlo a loro. Davvero. Non so, Devi probabilmente chiedere a loro. Chiediglielo, chiedi come mai. Non ho sentito del documentario. Anche se ci fosse una specie di odio da parte loro, nessuno può portarmi via quello che ho fatto. Non è nemmeno importante. Non ho nemmeno sentito del documentario, per essere onesto con te. Niente di tutto quello importa. Sono in uno stato di “pace, positività, e buone vibrazioni”. Nel documentario della [mente delle] persone ci sono comunque. Eccome se ci sono. Questo è ciò che conta”.

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